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31/03/11

Sinergie?

Una volta tanto, mi piacerebbe fare una riflessione semi-seria (per carità, niente di epocale, eh! Quindi se dovete farvi una doccia oppure spazzolare il vostro gatto, fatelo pure, ché non vi perdete niente ).

Giusto qualche giorno fa stavo riflettendo sul rapporto che, personalmente, sto sperimentando tra Twitter e il mio blog.

Cronologicamente parlando, il primo ad esser nato fu l'account su Twitter (risalente, scopro adesso con raccapriccio, addirittura alla fine del 2008); poi venne questo blog (il primo post risale al 2009); poi venne l'account su Facebook, che oramai, lo confesso, langue in uno stato di pietoso abbandono: lo immagino infestato da erbacce, pieno di ragnatele e di odore di muffa...
Il fatto è che i rapporti di forza tra questi differenti "social-cosi" sono notevolmente mutati; soprattutto negli ultimi mesi (diciamo da un annetto a questa parte, grosso modo) Twitter sta assumendo un ruolo ed un peso preponderanti rispetto agli altri.
Questo non vuole certo essere un rimorso o un rimpianto, ma solo una constatazione; solo che spesso ho come la netta sensazione che Twitter dreni energie e volontà da un mezzo come il blog nel quale, data praticamente l'assenza di "limiti", si potrebbe (si dovrebbe...?) essere molto più completi, circostanziati, "multimediali".
Twitter, con la sua forzata "agilità" dettata fondamentalmente dal limite dei 140 caratteri (e solo in parte "appesantita" dalle possibilità che le varie applicazioni offrono) ci costringe ad un esercizio di sintesi, di chiarezza, di essenzialità che deve avvenire prima di tutto nella nostra mente.
Mi ricordo che qualche tempo fa chiesi in un tweet: "Ma secondo voi quand'è che si capisce di essere un twitter-addicted ?". La risposta (l'unica) che venne fu però fulminante: "Quando inizi a pensare in 140 caratteri".

BANG!

Lì per lì non ci feci caso, ma poi con il passare del tempo e con il continuo utilizzo di Twitter, mi accorsi che era davvero così.
Spesso, infatti, se penso a qualcosa che mi piacerebbe condividere con gli altri, mi chiedo subito: "ma riuscirei ad esprimerlo chiaramente in 140 caratteri?".

In realtà, ritengo che la convivenza di twitter con un blog dovrebbe essere molto più sinergica: su Twitter si dovrebbero postare pensieri brevi, osservazioni, spunti, che andrebbero poi, semmai, amplificati, completati, integrati sul blog.

Invece il confronto si gioca sempre più spesso sulla rapidità di condivisione e di raccolta dei feedback tipica di Twitter, contrapposta alla asincronicità e alla scarsità di feedback e di interazioni sul blog (almeno per il mio modestissimo).

Certo, se uno volesse davvero, dovrebbe innescare un circolo virtuoso per cui: twitto, raccolgo feedback, posto sul blog, uso Twitter anche per pubblicizzare il blog... Qui però temo che si innesterebbero anche tematiche e ragionamenti relativi a SEO, SEM e quant'altro sui quali non ho la benché minima competenza; del resto, non bloggo e non twitto per vivere (né è vero il contrario, per fortuna :-) ma solo per puro piacere personale (anche se sul "personal rewarding" nell'utilizzare i "social-cosi" mi piacerebbe tornarci sopra in un post ad hoc).
Quindi, mi posso anche permettere delle disefficienze o delle incoerenze - siamo uomini o caporali? :-)

Hasta luego.

[Photo credits: http://www.webdesignerdepot.com/ and http://www.blog.spoongraphics.co.uk/freebies/free-hand-drawn-doodle-icon-set-for-bloggers - via iconfinder.com]

30/03/11

The Joker

Il buffone ha colpito ancora: è andato appositamente fino alla più estrema propaggine meridionale della povera Italietta per prendere in giro gli abitanti di Lampedusa.

Ovviamente, si è esibito nel suo cavallo di battaglia, quello del piazzista porta a porta:




Gli ha piazzato di tutto: l'isola abitata solo dai lampedusani in 48-60 ore (remember Napoli...?), un regime fiscale agevolato, burocrazia-zero, i suoi interessi di lampedusano dell'ultima ora, ... Insomma: di t-u-t-t-o!

Perchè tutto ciò? 

Non sappiamo bene, ma una ragione era sicuramente distogliere l'attenzione da quest'altra porcata.

Hasta luego.

Onore

Oggi ho avuto l'onore di ricevere la risposta di Julian Assange ad una mia domanda che avevo postato sul sito de L'Espresso in previsione della live-chat di oggi alle 13.

Ecco qui di seguito sia la versione inglese originale della risposta (come postata da Assange) e, a seguire, la traduzione a cura della redazione del settimanale:


"First of all, thank you mr. Assange for your efforts. My question is: do you think (or hope) that there are any relationships between Wikileaks and the revolts that are taking place in the Middle-East countries?  
Posted by Giancarlo @ marzo 28, 2011 10:53 (Edit) ”
"The story of our involvement in the MENA uprisings is long and fascinating. So long, you’ll have to read about it in my book since there is not space here. However, briefly, we started publishing cables about the region from early December. In particular, through our arabic partners al-Akhbar ( and al-Masry al-Youm (Cairo). al-Akhbar, the most respected newspaper on-line in the region, published about nearly all the MENA countries, including Tunisia. A site, Tunisleaks, was set up, to also translate our material into French. The Tunisian government banned us and al-Akbar and a hacker war started, also involving Saudi-arabia. al-Akhbar was taken out three times, in what appears to be a state-sponsored attack. Hackers loyal to us, then redirected Tunsian goverment websites to WikiLeaks and the cables exposing the Ben Ali regime, then on December 16 a 26 year old computer technition in Tunis self-immolated, bringing a vital emotional and physical expression to the brewing outrage. Similar events happened with our involvement in Egypt."
Posted by Julian Assange @ marzo 30, 2011 13:23


"Innanzitutto, grazie mr. Assange per i suoi sforzi. La mia domanda è: lei ritiene (o spera) che ci sia una qualche relazione tra Wikileaks e le rivolte che si stanno verificando in Medio Oriente?"
Giancarlo
"La storia del nostro coinvolgimento in Medio Oriente e in Nord Africa è lunga e affascinante. La dovrà leggere nel mio libro perché qui non c'è abbastanza spazio. Tuttavia, in breve, posso dirle che abbiamo cominciato a pubblicare cable sulla regione a partire dall'inizio di dicembre. In particolare, lo abbiamo fatto attraverso i nostri partner arabi, al-Akhbar e al-Masry al-Youm al Cairo. al-Akhbar è il più rispettato quotidiano online della regione, pubblicato in quasi ogni paese del Medio Oriente e del Nord Africa, inclusa la Tunisia. E' stato creato un sito, Tunisleaks, per poter tradurre il materiale anche in francese. Il governo tunisino ha censurato sia noi che al-Akbar ed è cominciata una guerra di hacker che ha coinvolto anche l'Arabia Saudita. al-Akhbar è stato attaccato tre volte, in quello che è sembrato un'azione voluta e promossa dallo Stato. A quel punto alcuni hacker nostri amici hanno re-diretto i siti del governo tunisino a Wikileaks e così sono emersi i cable sul regime di Ben Ali. Poi, il 16 dicembre, un tecnico informatico di 26 di Tunisi si è autoimmolato. La sua azione ha creato un'impressione vivissima, fisica ed emotiva, del crescente oltraggio al popolo da parte del regime. Eventi simili si sono verificati nel nostro coinvolgimento in Egitto."

So' soddisfazioni... :)

Hasta luego.

[Photo credits: By Andreas Gaufer (26c3 Wikileaks) [CC-BY-2.0 (www.creativecommons.org/licenses/by/2.0)], via Wikimedia Commons]

29/03/11

Porcate

Non trovo parole migliori di quelle di Alessandro Gilioli per commentare "la porcata messa in onda da Forum" un paio di giorni fa.
Come i bimbi piccoli che, còlti in flagranza di birbanterìa, sperando di salvarsi negano tutto, anche l'evidenza, così quelli di Mediaset rilasciano un comunicato dove invece di difendersi pensano di attaccare: (il grassetto è nell'originale)

"Nessuno può mettere in dubbio la professionalità e la buona fede di Rita Dalla Chiesa.
Lo scontro politico, per quanto aspro, non può arrivare a spargere veleni su una conduttrice e un programma che ogni giorno, in diretta, danno spazio alle ragioni, alle amarezze e alle speranze della gente comune.
La puntata di "Forum" al centro delle accuse di alcuni politici, ha avuto l'unico ‘torto' di lasciare esprimere in diretta una signora abruzzese che, al di là della vicenda personale che la riguardava, ha espresso valutazioni soggettive sul dopo terremoto.
Ma ogni giorno i protagonisti di "Forum" esprimono liberamente opinioni in diretta e la produzione è attenta a intervenire, nei limiti del possibile, per evitare dichiarazioni discutibili o estranee al programma.
Arrivare a ipotizzare che le affermazioni spontanee della signora abruzzese siano frutto di un piano architettato a tavolino è un chiaro attacco strumentale che Mediaset respinge".

Dai, è la solita storia: uno indica col dito la luna e l'altro gli dice: "Guarda che unghia sporca che hai sul dito! Vergognati! Nessuno può indicare niente con quel dito così sporco!!".

Purtroppo, però, come nota altrettanto bene un altro Alessandro (Capriccioli), ci saranno d'ora in poi tante, troppe persone che saranno convinte che:
"un'aquilana doc sia andata in televisione a dire che la ricostruzione è stata completata in modo perfetto, e che chi ancora dorme in albergo lo fa volontariamente perché è uno scroccone".

Quindi, dal "loro" punto di vista, la  missione è compiuta: su questo tipo di provocazioni, chi mena per primo, mena due volte; che gli altri si affannino, con i loro modi educati ed informati, a sdegnarsi ché intanto noi facciamo un paio di cose:
1) ce ne freghiamo
2) pensiamo alla prossima mossa.

Ah, dimenticavo: tutte le mie scuse ai suini, ché non si sentano troppo offesi...

Hasta luego.

[Photo credits: image by  Shirin K. A. Weiniger - http://www.flickr.com/photos/25623625@N07/2583712601/]

24/03/11

Carambole

La sentenza tutta italiana (nel senso deteriore del termine, purtroppo) che ha ritenuto Yahoo!Italia colpevole di non aver impedito "il collegamento a mezzo dell'omonimo motore di ricerca ai siti riproducenti in tutto o in parte l'opera diversi dal sito ufficiale del film" è stata riportata da diverse fonti, sia di settore sia più generaliste.

Il minimo comun denominatore, mi sembra, sia però la scarsa rilevanza data ad un elemento molto semplice: vale a dire che il motore di ricerca è, per l'appunto, un  "motore", ovvero qualcosa di "automatico" che produce i suoi risultati sulla base di un algoritmo e di una "intelligenza" predefinite.
Non c'è nessun "Turco" nascosto dentro la scatola, quindi non ritengo abbia molto senso "condannare" un algoritmo (anche perché questa strada non sappiamo dove ci potrebbe portare).

Molto meglio di me lo fa notare Massimo Mantellini nel suo blog:
"I motori di ricerca non sono umani. Sono come i tasti e il display di una calcolatrice, producono risultati basati su uno schema predefinito. E quindi non sono etici in nessun modo"

Ergo:
"[...] se il motore di ricerca diventa un normale produttore di contenuti editoriali (chiamati per l’occasione link) e deve esercitare una qualche giurisdizione illuminata su milioni di risultati continuamente aggiornati, il motore di ricerca muore".

Anche Alessandro Gilioli stigmatizza da par suo l'assurdità di questa sentenza:
"Adesso, per coerenza, bisogna condannare le Pagine Gialle perché riportano anche gli indirizzi dei ristoranti dove riciclano denaro e degli idraulici che non rilasciano ricevuta".

A chiosa del tutto, sento di poter dire che non è questa la strada maestra che può portare la nostra società civile verso una comprensione piena e consapevole della rete, delle sue potenzialità e delle sue peculiarità.

Hasta luego.

UPDATE: anche l'ottimo Alessandro Capriccioli (a.k.a. Metilparaben) ne parla nel suo blog.
UPDATE: qua sul blog di Stefano Quintarelli è possibile scaricare il PDF dell'ordinanza

[Photo credits: dark_muse on Flickr - http://www.flickr.com/photos/dark_muse/4386515008/in/photostream/ ]

14/03/11

Corsi e ricorsi

[Photo credits: sito Dell - http://bit.ly/dUvoCR]
Dopo un po' di tempo dalla prima esperienza, la storia pare si ripeta ...

Ho avuto la necessità di cambiare il portatile di casa dopo che il precedente Sony Vaio era deceduto.

Non per sparlare di chi non c'è più, ma dopo un primo "innamoramento" iniziale, il rapporto con quella macchina era stato abbastanza freddo: non certo per colpa del sistema operativo (chè anzi, il pinguino si è sempre sforzato di capire tutte le parti e tutte le stranezze di questo laptop), quanto proprio dell'hardware in sè: la tastiera, soprattutto, si era rivelata una vera delusione (touch and feel davvero povero, con una qualità della digitazione sconfortante).

Bene, sia come sia, stavolta la scelta - ponderata e sofferta come al solito - è caduta su un Dell XPS 15, equipaggiato di serie con:
  • Intel® Core™ i5-560M (2.66 GHz,3M)
  • Memoria SDRAM DDR3 a doppio canale da 4.096 MB, 1.333 MHz [2x2.048]
  • Scheda grafica NVIDIA® GeForce® 420M GT 1GB
  • Disco rigido Serial ATA da 500 GB (7.200 rpm)
  • Unità ottica DVD+/- RW 8x
  • Wireless Intel® Centrino® Wireless-N 1000 (EUR)
  • Bluetooth Card 3.0
  • Batteria principale agli ioni di litio a 6 celle da 56 Wh
  • LCD 15.6 High Definition WLED TL (1366x768) 720p
Il tocco "di classe", se mi passate l'espressione, è stato però questo qua:

Questo "signore" a sinistra è un disco a stato solido (o SSD) OCZ Vertex (mod. OCZSSD2-2VTXE120G) da 120 GB.

Non sto ad annoiarvi con le caratteristiche tecniche di questo disco in particolare e dei dispositivi SSD in generale (ma se volete davvero saperne qualcosa di più, allora vi consiglio caldissimamente questa recensione enciclopedica comparsa qualche tempo fa sul blog Anandtech e ancora attualissima e assai istruttiva). Sappiate solo che si possono considerare delle enormi "chiavi USB", tanto per capirci - quindi con prestazioni di velocità in accesso (R/W) davvero notevoli.

Bene, quindi abbiamo aperto il laptop appena arrivato (questa cosa ha richiesto davvero un grande coraggio, sia perché smontare un laptop nuovo di zecca non è mai piacevole, sia perché per raggiungere l'HDD di serie occorreva disassemblare il pannello frontale del portatile - in pratica, la parte superiore dove si appoggiano i polsi quando su digita alla tastiera!!).

Fortunatamente, con l'aiuto delle chiare istruzioni sul sito Dell e soprattutto con l'abilità di un collega / amico / esperto di "chirurgia hardware" (grazie Ric !!!) siamo riusciti a sostituire il "fegato" (ché se la CPU è il cervello, l'HDD può considerarsi il fegato del PC, no? :) originale (comunque un degnissimo 500 GB @7200 rpm) con l'SSD di cui sopra.

Su tale SSD ho poi installato Ubuntu 10.10 ("Maverick Meerkat") Desktop Edition a 64 bit in circa 15' (sì, avete letto bene: quindici minuti!), durante i quali ha riconosciuto tutto l'hardware (wi-fi, scheda video, bluetooth, ...).

By the way, ho anche partizionato manualmente il disco da 120 GB come segue:
  • "/": partizione primaria da 15 GB
  • "swap": partizione primaria da 4 GB
  • "/home": partizione logica con tutto lo spazio rimanente (circa 100 GB)
Risultato: ora ho un laptop che fa lo startup in 21 secondi (da quando si preme il tasto "ON" a quando viene presentata la dialog box per immettere la password) e lo shutdown in 4 secondi (no, dico: 4 s-e-c-o-n-d-i !!), da quando si clicca su "Shutdown" a quando si spegne il PC (compreso il tempo per confermare l'azione in una dialog box).

Che dire? Sono soddisfatto di avere una macchina così performante. Dovrò abituarmi a questa velocità ... :)

Hasta luego.

07/03/11

Onirico

Mark Shuttleworth ha da poco ufficializzato sul suo blog che il nome della prossima release di Ubuntu, la 11.10 prevista per il rilascio ad ottobre di quest'anno, sarà Oneiric Ocelot.

Con lo scopo di:
"capture the essence of our next six months work in a simple name"

il Grande Capo di Ubuntu ci rivela anche che
"this next release more than most requires something other than orthodoxy".

Ecco quindi che si arriva a scegliere la denominazione di Oneric Ocelot, perché in particolare questa accoppiata ricorda
"the way innovation happens: part daydream, part discipline".

Ma c'è anche spazio per il più classico degli speech motivazionali:
"Ubuntu is now shipping on millions of systems from multiple providers every year. It makes a real difference in the lives of millions, perhaps tens of millions, of people. As MPT said, “what we do is not only art, it’s performance art”. Every six months the curtains part, and we have to be ready for the performance. I’d like to thank the thousands of people who are actively participating in the production of Natty: take the initiative, take responsibility, take action, and your work will make a difference to all of those users. There are very few places in the world where a personal intellectual contribution can have that kind of impact. And very few places where we have such a strong social fabric around those intellectual challenges, too. We each do what we do for our own reasons, but it’s the global impact of Ubuntu which gives meaning to that action".

In definitiva, dice il Capitano:
"keep up the discipline and focus on the Narwhal, and let’s direct our daydreaming to the Ocelot".

Hasta luego.



[Photo credits: By Danleo (Self-published work by Danleo) http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/58/Ocelot_01.jpg, via Wikimedia Commons]

01/03/11

Finke I stay leader, never never will sposate...

L'ultima fatica della Sora Cesira è qui, e come tutti gli altri, è esilarante e magistrale.

Brava, bis!!

Hasta luego.





[Photo credits: dalla home page del blog di Sora Cesira - http://lasoracesira.blogspot.com]