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21/06/11

"Sono uno splendido quarantenne"



In questi giorni stanno venendo fuori, come periodicamente avviene in questa Italietta di inzio secolo (ma anche in quella di fine secolo, e in quella di metà secolo, ...) tante "belle cosine": imbrogli, poteri sommersi, millantatori, leghe e secessioni, scommesse, poteri forti, consiglieri e faccendieri, corrotti, concussori, ... Insomma: di tutto.

E purtroppo "ci siamo tutti dentro, siamo tutti in ballo, perchè tanto sono tutti uguali, chi più chi meno, pensano solo a loro, e certo se ci potessi ricavare qualcosa pure per me lo farei senza scrupolo ..."

NO.
NO NO.
NO NO NO!!!

Non siamo TUTTI uguali. Questi discorsi hanno veramente fatto il loro tempo per non dire dei danni che hanno provocato.

Come dicevano gli antichi saggi? "Unicuique suum" ?
Esatto. Ad ognuno il suo, anzi, la sua responsabilità.

Quando si arriverà alla resa dei conti (e ci si arriverà, oh se ci si arriverà...) io non avrò pietà di nessuno (figurativamente parlando, s'intende); non farò "prigionieri", non ammorbidirò le colpe in un fasullo e fallace pietismo genericamente e egualitariamente distribuito.

Sarà forse per questo che "in questi giorni" sempre più spesso mi torna alla mente la metafora del maestro Nanni Moretti:

"VOI gridavate cose orrende e violentissime e VOI siete imbruttiti. Io gridavo cose giuste ed ora sono uno splendido quarantenne".

Elitarismo? Giustizialismo?? No di certo; se la metafora viene correttamente interpretata, è l'esatto corrispondente moderno del "ad ognuno il suo".

 E' decisamente ora che ciascuno di noi - e di "loro" - si assuma le proprio responsabilità.

Hasta luego.

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