27/04/09
23/04/09
How smart a grid can be?
My colleague Stefano F. pointed me to an interesting article on Wired about the 7 US way to fix the grid, where, among the other things, the author Brendan Koerner says that:
“[…]consider what we will ask the grid to handle in the near future: Demand for electricity is expected to increase by as much as 40 percent in the next two decades—more than twice the population growth rate. To meet that need, we will have to generate an additional 214 gigawatts, a feat that would require the construction of more than 357 large coal plants. We also want to plug in dozens, if not hundreds, of gigawatts of wind and solar power harvested from the most remote corners of the country. And we will want to recharge millions of electric vehicles every night, without fail.
That is why we must fix the grid—reinvent it to be reliable, efficient, responsive, and smart.“
Just a few hours after, I was fed with an article by Alan Boyle on msnbc.con about how smart the grid can be, that, even not being right the flipside of the coin, nonetheless highlights some issues one might not have already considered:
“[…] upgrading the grid doesn't come cheap: The total price tag, spread out over years or even decades, has been set at figures ranging from $200 billion to more than $800 billion.
In light of those numbers, the nearly $4 billion in stimulus money offered last week by the Energy Department for smart-grid projects might look like a pittance. But it's enough to get the attention of power-industry heavyweights.”
In the same Boyle’s post we can find a link to another article on msnbc.com about smart power meters tracking electricity use , where some “caveats” are reminded:
“Some rates, called "real time," change throughout the day as the wholesale price floats up and down. People who sign up for such plans may receive signals, such as e-mails or cell phone messages, to tell them prices are climbing dangerously.
So far, pilot programs have found that the average customer usually saves money. Critics note, however, that's not always the case”
22/04/09
Tanti auguri, prof !
17/04/09
Need Website Stats? Try Woopra...
|
82 Million User-Generated Content Creators and Counting....
|
Ext4: a brand new filesystem
I found a couple of articles on IBM explaining and comparing the features of the new filesystem: here's the Anatomy of ext4 by M. Tim Jones, and here's the Migrating to ext4 one by Roderick W. Smith.
Enjoy!!
McKinsey and its recipe about Web 2.0
I found this article by McKinsey Quarterly review, and thouight it was worth a reding (being still long and cools, these winter nights.... :-) )
Finalmente libera...
Brava, Eluana, ce l'hai fatta.
Ora vola libera, finalmente, nel cielo, e guardali da sopra quegli avvoltoi che continuano a volteggiare sopra il tuo corpo pesante....
E se ti scappa, non ti trattenere: fagliela sulla testa.
Un abbraccio a papà Beppino.
PDF sfogliabili in 3D
|
Eh, il prof. è sempre il prof....
|
"Una margherita al 12 !!!"
How do you say "sacrosante parole" in Italian?
|
OK, what's the very next thing they'll want to know about me?!
Nothing's unavoidably written in your destiny - just watch your clicks and connect your brain - That's it!!
|
The Economics of Giving It Away – Free is not Enough?
My RSS feeds did it again…!
I was alerted about a new snippet by the "long-tailed guru" :) Chris Anderson, which featured a WSJ article about "The Economics of Giving It Away".
As usual, a couple of excerpts just to appetize your reading hunger:
"Expect the shift toward open source software which is free) and Web-based productivity tools such as Google Docs (also free) to accelerate."
"Free is not enough. It also has to be matched with Paid. Just as King Gillette's free razors only made business sense paired with expensive blades, so will today's Web entrepreneurs have to not just invent products that people love, but also those that they will pay for."
I personally find Anderson's articles enlightening and crystal clear - what should I do look for more?!
Enjoy your reading!!
Le Conseguenze del Futuro
It is kind of a "think-tank" about the consequences of the Future as we tell it.
There were lots of contributions (from Alessandro Baricco, the famous writer, to Tim-Berners Lee, the well-known "father" of the World Wide Web, from Franco Bernabè, CEO of Telecom Italia, to Luca Chittaro, HMI professor at Università di Udine).
Among the many interesting outcomes of the first session, some concept maps and the information about the upcoming Spring meeting: "Prossimo appuntamento con le Venice Sessions a fine marzo, con l'arrivo della primavera 2009."
You can even contribute your own discussion topic here.
Ma perché...
Perché?
Perché?
Perché?
Forse perché siamo nel paese più bello del mondo?
Tesi interessante, che mi fa venire subito in mente una domanda: qual è il modo più veloce per ottenere la cittadinanza britannica o spagnola?
Linux is beautiful!
Voglio raccontare la mia storia di utente Linux libero e... felice!
Vediamo, da dove potrei cominciare..?
Forse... dall'inizio!
WHERE IT STARTED FROM...
Qualche mese fa, essendomi finalmente deciso ad acquistare un portatile, ho optato per un Sony VAIO NR38S che avevo adocchiato presso uno dei tanti centri commerciali di elettronica che fioriscono oramai dappertutto - eccolo qua:
Bene, dopo averlo portato a casa, aperto la scatola e constatato che la dotazione era solo di batteria, cavo di alimentazione e manuale cartaceo (nemmeno l'ombra di un CD o DVD con Sistema Operativo o software di ripristino), ho proceduto a fare quello che avevo già programmato, ovvero:
- accendere il PC giusto per vedere quale era l'apparenza
- copiare da qualche altra parte quei due o tre file che mi servivano (manuale d'uso in pdf, un paio di sfondi in dotazione)
- inorridire di fronte alla inusitata lentezza di Windows Vista, "ovviamente" fornito di serie sul portatile, in barba a qualunque possibilità di esercitare una libera scelta su quale S.O. avere a bordo (come se qualcuno mi dicesse: le vendiamo la macchina che ha deciso di comperare, però deve metterci solo la benzina della Total.. Non vi farebbe, come minimo, inc...re un po' questa affermazione? Invece per i PC no, tutto normale, secondo loro....)
A questo punto ho spento il PC, ho inserito un DVD con la distribuzione GNU/Linux Ubuntu 8.04 e ho riavviato il portatile.
Attesi quei pochi minuti che Ubuntu esplorasse, per la prima volta, l'hardware a bordo del quale si trovava a girare, alla comparsa del familiare desktop:
ho - con somma libidine :-P - doppio-cliccato l'icona "Installa Ubuntu"e ... via!
L'installazione è terminata nel giro di una ventina di minuti senza alcun intoppo, con tutto l'hardware riconosciuto (wireless compreso!).
Dopo cinque minuti (tempo necessario a cercare, trovare e digitare la chiave WPA della mia rete wireless Alice) navigavo felice su Internet!
Nessun problema con l'audio, nessuno con il wireless, nesuno con le (invero poche) periferiche in dotazione al laptop (non ho la webcam ed il microfono, tanto per intenderci).
COM'E' LA VITA CON LINUX?
Ma naturalmente, molto facile e libera!! :-)
Un esempio?
Qualche giorno fa, per Natale, mio cognato (thank you Andrew :-) !) ci ha regalato una stampate Epson Stylus SX 400 All-in-one (stampante, scanner, fotocopiatrice):
"Ovviamente" non ha funzionato al primo colpo, solo perché non sono stati rilasciati da Epson i sorgenti dei driver - comunque appena connesso il cavo USB Ubuntu la riconosceva come SX400, anche se poi andando a stampare non succedeva nulla.
Mi è però bastato andare sul forum internazionale di Ubuntu per trovare chi aveva gà avuto e risolto il mio stesso problema
(apro una parentesi piccola ma che meriterebbe di essere mooolto più grande: la forza delle community è proprio questa: non serve andarsi a reinventare ogni volta l'acqua calda, perché è assai probabile che il nostro stesso problema o bisogno sia già stato manifestato e risolto. Ecco perché è molto più importante, in generale, saper cercare bene, piuttosto che "inventare"...).
Seguiti passo passo i consigli del benemerito, ecco che la nuova SX400 funzionava alla meraviglia!!
Altra prova del fatto che GNU/Linux è facile, fruibile e completo per tutte le necessità?
Mia moglie non è una grande appassionata di computer, nel senso che, piuttosto che smanettarci, preferisce usarli come "utensili" per far quello che c'è da fare: scrivere un documento, gestire posta elettronica, navigare in rete, vedere un filmato di YouTube, ecc. ecc. - quindi, direi che è un utente decisamente selettivo ed esigente - ah, la concretezza delle donne... ;-)
Bene, dopo mesi e mesi di utilizzo, nessuna lamentela da parte sua c'è stata sul fatto di usare Ubuntu invece che uno dei soliti S.O. di M$.
Ha imparato a switchare l'utente quando trova me loggato sul laptop (che lascio acceso 24/7) e da lì in poi va che è una meraviglia!
Anche considerando che lei, in ufficio, continua a dover utilizzare prodotti M$, questo non rappresenta assolutamente una difficoltà, perché il livello di friendliness di GNULinux - e di Ubuntu - ha raggiunto livelli, IMHO, egregi.
Da parte mia, non ho fatto nient'altro che creare un utente per ognuno dei membri della famiglia (io, mia moglie e nostro figlio di 4 anni e mezzo :-)), così che ciascuno di noi potesse loggarsi con il suo ID e avere il proprio ambiente configurato come meglio preferisce (io ho solo profilato, da root, qualche privilegio in più per me per poter fare anche la manutenzione del sistema).
Insomma, GNU/Linux si è dimostrato, nel nsotro caso, un sistema operativo pienamene efficiente e rispondente ai nostri bisogni di uso del PC e di libertà da una "scelta" (puah!) imposta con l'arrogante noncuranza di chi non è abituato nemmeno a prendere in considerazione la pluralità.
Insomma, un altro caso in cui si è dimostrato che "Yes, we can"!! :-D
Tutto sommato...
Tra difficoltà di tanti tipi (lavorative, familiari, economiche, ...) non vedevo proprio l'ora che si voltasse pagina e si navigasse verso un anno nuovo di zecca, con tutti gli annessi auspici di miglioramento.
Tra gli auguri annovero:
- che mio figlio cresca sano e tollerante (non in senso medico ma umano)
- che suo papà sia un papà migliore
- che sua mamma continui ad essere la brava mamma che è già
- che quel signore che io e lei conosciamo trovi sollievo dalle sue pene
- che la moglie di quel signore si possa riposare
- che quello basso che si crede alto e unto (dal Signore) si tolga di torno
Ah, dimenticavo: mi auguro anche che il mio nuovo lavoro non si riveli troppo noioso :-)
Buon 2009 a tutti!
Changeover
Sto iniziando in questi giorni il passaggio di consegne (da cui il titolo del post) con un collega che cambierà incarico (e direzione aziendale) e mi lascerà il posto (o almeno, una sua parte).
Si tratta di argomenti e skill che non domino, che sarà difficile imparare perché molto "soft" e non codificate, perché il collega è un grande "artista" ma poco incline alla formalizzazione della conoscenza, perché siamo in una situazione complessiva molto - anzi, troppo - fluida e mutevole.....
Nonostante questo, mi sento galvanizzato e attratto dal nuovo e dall' "ignoto", come da una rinnovata prova di essere capaci di affrontare sfide e difficoltà.....
Starò invecchiando?
Guidare tra i diaframmi
Se qualcuno si aspetta che stia qua a (far) perdere tempo spiegando come e perché ho deciso di aprire questo blog, beh, si sbaglia di grosso...
L'altro ieri sera, mentre tornavo a casa in macchina, passando tra le case dei paesetti che attraverso, continuavo a buttare qua e là l'occhio nelle finestre illuminate.
E' un "vizio" che ho sempre avuto, quello di sbirciare nelle vite altrui, senza voler disturbare o essere insolente, ma solo perché mi attrae fatalmente l'idea di poter carpire un brandello di vita degli altri, avvicinarmi un attimo a tante storie diverse (vere o solo immaginate, chissà) per poi allontanarmene rapidamente e - forse - per sempre, come una navicella spaziale aliena che passi di sfuggita accanto ad un pianeta che non sia la sua mèta.
Non capita anche a voi, a volte, di ragionare su quale sottile diaframma (un muro, un vetro, una porta) separi le vite (compresa la nostra) l'una dall'altra, ma quanto possa essere forte ed inattaccabile tale barriera? E non trovate affascinante penetrare anche solo per un istante all'interno della "membrana cellulare", carpirne segni o frammenti, e poi magari usarli per costruirvi una vostra immagine, una storia, una vita?
Quanto facilmente si riesce, così, a costruire, far crescere, distruggere, rinnovare vite, persone, storie...
A me sì, capita (troppo?) spesso...
Che debba cambiare strada?