Se qualcuno si aspetta che stia qua a (far) perdere tempo spiegando come e perché ho deciso di aprire questo blog, beh, si sbaglia di grosso...
L'altro ieri sera, mentre tornavo a casa in macchina, passando tra le case dei paesetti che attraverso, continuavo a buttare qua e là l'occhio nelle finestre illuminate.
E' un "vizio" che ho sempre avuto, quello di sbirciare nelle vite altrui, senza voler disturbare o essere insolente, ma solo perché mi attrae fatalmente l'idea di poter carpire un brandello di vita degli altri, avvicinarmi un attimo a tante storie diverse (vere o solo immaginate, chissà) per poi allontanarmene rapidamente e - forse - per sempre, come una navicella spaziale aliena che passi di sfuggita accanto ad un pianeta che non sia la sua mèta.
Non capita anche a voi, a volte, di ragionare su quale sottile diaframma (un muro, un vetro, una porta) separi le vite (compresa la nostra) l'una dall'altra, ma quanto possa essere forte ed inattaccabile tale barriera? E non trovate affascinante penetrare anche solo per un istante all'interno della "membrana cellulare", carpirne segni o frammenti, e poi magari usarli per costruirvi una vostra immagine, una storia, una vita?
Quanto facilmente si riesce, così, a costruire, far crescere, distruggere, rinnovare vite, persone, storie...
A me sì, capita (troppo?) spesso...
Che debba cambiare strada?
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